IL DESIDERIO UMILE (2006)

ESTATE
Nemmeno il rimbalzo dei sassi sull'acqua
mi fa dono d'amore
mai mi riterrò pronto
ad accedere alla calura estiva
e su questo scalcinato ponte
nel mezzo in cui mi trovo,
adopero tutto quanto sta in cuore mio
e riesco a sudare
la speranza è sognata
non la tocco
in un susseguirsi d'azioni immobili
che fanno parte dell'universo al di là di tutto,
dove arriva il termine ultimo
della mia conoscenza
...
che succede?
Niente, è solo un vento romantico.

-

Analisi di Giuseppina Luongo Bartolini

Corredato, questo aureo libretto, da una serie molto importante di immagini che fanno capo a disegni a mano di esperta bravura, nudi particolari di efficace realismo e bellezza, preceduti da immagini stampate, paesaggi rurali e urbani, in cui la sosta e il movimento dell'uomo, nella nostra società distinta anche dal macchinismo industriale, assumono il tono di squarci di vita contemporanea, nella contemplazione rapidissima dell'obbiettivo, Michele Morando ci presenta le sue venticinque poesie.

Non è cosa nuova che, nella pur misteriosa comunanza del "segno" e della "parola", espressioni peculiari e, a volte, inscindibili dell'autore, nel suo lavoro più ricercato e significativo, si riesce ad individuare una personalità complessa e ricca di molte risorse che le consentono di rappresentarsi nella dimostrazione della sua verità. D'altra parte, un vero artista non ha mai fatto mistero di questo suo modo d'essere e di procedere da protagonista, pur consapevole dell'umiltà che lo distingue e potrà farlo grande.

Ma, in queste pagine, la parola prende il sopravvento, per desiderio dello stesso autore, per cui, nel suo antefatto, Eugenio Rebecchi annota “Stavolta..mi sono imbattuto in una riuscita operazione di assemblaggio... Michele Morando scrive, disegna, fotografa con la stessa intensità partecipativa; usa un solo registro stilistico... Il suo "verso è stringato, agile, incisivo, come il tratto, marcato o meno, dei disegni, come lo scatto, rapido delle fotografie..."

Secondo una costante della più giovane lirica contemporanea, il Morando adotta un'espressività che ricalca il linguaggio parlato, pur lasciando alla "parola" quella forza di suggestione che è, appunto, dell'autore capace di esprimerla.

Inizia con "Istante", incipit in cui delinea il suo portamento interiore, a fronte del quotidiano: "Sono in uno stato di quiete / in questo momento. / Il caldo soffio della coperta d'acqua che mi circonda / fa di me un tranquillante. / Si disegna intanto un'intesa di onde / vanno e vengono. / Ma sono così calmo, così immobile di desideri / che la mano mi duole nello scrivere ciò / quindi per evitare alcuna sofferenza / concludo". (p. 8). Il testo inquadra posizioni abbastanza prosastiche, in merito al verso, per cui l'autore poggia essenzialmente sul tono di una quotidianità diaristica che non tende ad alcunché di particolare esperienza di livello letterario, proprio quando tenta l'innovazione nella cosiddetta "umiltà" di un codice del comune e dell'ovvio.

D'altra parte, il percorso della scrittura presenta una ricca quanto personalissima e vasta varietà di proposte. Non a caso, anche il cosiddetto "Minimalismo" corrente recentissima, per quanto in gran parte superata, apre a molte possibilità, specialmente nel caso di questo scrittore che accede alle domande fondamentali della nostra esistenza che ancora si possono sintetizzare nel noto "Chi siamo? Dove Andiamo? Da dove veniamo?". Lo attendiamo alla sua prossima pubblicazione.

http://www.literary.it/dati/literary/luongo_bartolini/il_desiderio_umile.html